Presagio triste

Presagio triste

KANASHII YOKAN

“Cosa turba la serenità di Yayoi? Diciannove anni, Yayoi vive una vita apparentemente idilliaca in seno ad una “famiglia felice della classe media che sembra uscita da un film di Spielberg”, il giardino è ben curato, gli abiti perfettamente stirati, i fiori sempre freschi sul tavolo. Che cosa la inquieta? E’ la sua sensibilità paranormale che le fa percepire presenze invisibili? E’ l’incapacità di ricordare gli anni dell’infanzia, stranamente cancellati dalla sua memoria? O forse è il suo trasporto per Tetsuo che valica i limiti dell’affetto fraterno? Un presagio triste si insinua nell’armonia della vita di Yayoi. Un presagio che potrebbe trovare  risposta in una casa molto diversa dalla sua, buia, dove il giardino è in perenne disordine e nessuno risponde quando squilla il telefono. In questa casa vive la zia di Yayoi, una donna sola di trent’anni, insegnante di musica, bella ma trascurata e avvolta da un’ombra di malinconia. Yayoi intuisce che la zia è depositaria di un segreto, forse la chiave per illuminare i misteri della propria infanzia. Ma la zia sparisce senza lasciare traccie, e Yayoi parte alla sua ricerca. Una Banana Yoshimoto in stato di grazie. In puro stile Kitchen.” Testo tratto dal retro di copertina del libro.

TITOLO ORIGINALE: KANASHII YOKAN; SCRITTO DA: BANANA YOSHIMOTO; ANNO DI PUBBLICAZIONE IN ITALIA: 2003; ANNO DI PUBBLICAZIONE IN GIAPPONE: 1988; EDITO IN ITALIA DA: FELTRINELLI.

Revisione della recensione: 17-11-2019.