GOLD RUSH
“Kazuki ha quattordici anni. E’ figlio di un facoltoso proprietario di pachinko e cresce senza che nessuno si occupi di lui. La madre ha abbandonato la famiglia; il padre non è in grado di sviluppare affetti, e il denaro è l’unico suo interesse. I fratelli, entrambi più grandi, non gli sono d’aiuto: Koki soffre di una malattia che ne ha arrestato la crescita mentale e la diciassettenne Miho trascorre la maggior parte del tempo a prostituirsi in cambio dei soldi per fare lo shopping. Con i suoi amici Kazuki riproduce lo schema che crede domini la vita degli adulti: nessuno scambio di affetti, soltanto legami di potere. Così si avvolge sempre più su se stesso e confonde la vita reale con quella dei videogiochi dove tutto si conclude nel game-end. Il rapporto con il padre precipita. Kazuki perde ogni contatto con la realtà e la sua giovane esistenza va alla deriva. E’ convinto che tutte le cose si risolvono consultando i manuali, ma non riesce più a trovare le istruzioni per uscire dall’incubo. Yu Miri sembra voler mettere in guardia la società contemporanea, non solo giapponese, dal rischio di una generazione cresciuta nella realtà virtuale a cui nessuno è più in grado di indicare l’ambigua linea di confine tra il bene e il male.” Testo tratto dalla quarta di copertina del libro.
TITOLO ORIGINALE: GOLD RUSH; SCRITTO DA: YU MIRI; ANNO DI PUBBLICAZIONE IN ITALIA: 2001; ANNO DI PUBBLICAZIONE IN GIAPPONE: 1998; EDITO IN ITALIA DA: UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI.
Revisione della recensione: 05-01-2020.