CAPTAIN TSUBASA
Holly è un ragazzo che si è appena trasferito in una nuova città e la sua passione è il calcio, porta sempre con se il pallone e lo tratta come se fosse una persona, anzi a parole sue il pallone è il suo miglior amico e quindi non bisogna averne paura. Quando era appena nato rischiò di morire investito sotto a un camion, ma miracolosamente un pallone da calcio lo salvò, attutendo il colpo e da lì iniziò la sua vita con il calcio. Nella nuova città conosce nuove amici appartenenti ad una squadra locale sfigatissima, dove i giocatori effettivamente non sanno proprio giocare a calcio e nella partita con il San Francis, altra squadra locale, vengono battuti a decine e decine di gol nella classica partita di paese. Holly che gioca a calcio per passione decide di iscriversi alla scuola di questa squadra un po’ bizzarra, iniziando così una gloriosa carriera di attaccante. Nella squadra avversaria c’è però una grande campione, Benji Price, un portiere mai battuto, nell’ultimo campionato studentesco non ha mai incassato un gol e i due fuoriclasse si sfideranno nella partita annuale con Holly che promette di segnare all’imbattibile Benji almeno un gol. Inizia l’anime di Holly e Benji i due fuoriclasse…
Che dire? Chi è della mia generazione non può non ricordarsi di questo bellissimo anime. Tutti conoscono la storia di Holly e Benji, con quei campi interminabili di calcio, quelle partite infinite che duravano tre-quattro puntate se andava bene, i gemelli che saltano sulla traversa per segnare con la mitica catapulta infernale, Mark Lenders con il tiro della tigre che spacca i muri e così via. Insomma Holly e Benji sono entrati nella storia dell’animazione giapponese, anche perché, per quel che mi riguarda, prima di loro esisteva solo un anime dedicato al calcio dove durante gli allenamenti i giocatori a momenti morivano, sputando sangue, con scivolate contro gli avversari da mettere paura chiunque. Invece Holly e Benji è molto soft, si incentra ovviamente sulla carriera dei personaggi principali con tre tornei nazionali e il campionato del mondo, ma anche sulla vita privata di ogni singolo giocatore, dando anche qualche tocco di drammaticità, per esempio nel primo torneo nazionale si risalta molto la vita di Holly, molto semplice ma serena senza problemi, con quella di Mark Lenders che gioca a calcio non solo per passione, ma anche per avere un contratto e aiutare la sua famiglia poverissima. Insomma questo anime è ancora molto bello da vedere, consigliato a tutti. Nel 2019 è uscito un remake della prima serie, ma purtroppo perde molto dellaoriginalità che fu della prima serie degli anni 80′.
TITOLO ORIGINALE: CAPTAIN TSUBASA; REGIA: HIROYASHI MITSUNOBU; PUNTATE: 128; ANNO: 1983; GENERE: ANIMAZIONE.
VOTO: 7,5. Il webmaster manuenghel © 2008-2020
Revisione della recensione: 15-03-2020.