Death Note

Death Note

DESU NOTO

Quando un anime stupisce e appassiona come non mai. Questa è stata la sensazione che ho avuto nel vedere questo capolavoro.

La storia si incentra su Light Yagami, uno studente delle superiori annoiato della propria vita e disgustato dal mondo che gli circonda. La sua esistenza è monotona, a scuola tutto è normale, prende sempre ottimi voti e non ha amici, nessuno riesce a stuzzicare la sua intelligenza perché la caratteristica di Light sta proprio nella sua mente, è un calcolatore perfetto, nessun pensiero e nessun movimento è dettato dalla impulsività, ragiona e pensa per ogni cosa. Un giorno trova per terra un libro nero con scritto Death Note, lo sfoglia e nota che è un semplice quaderno per appunti mai utilizzato. Dietro al quaderno ci sono delle regole per usarlo e la prima cosa che colpisce Light è che se conosci una persona e scrivi su quel quaderno il suo nome, la persona muore. Light pensa ad uno scherzo idiota di qualcuno e lo lascia dove l’ha trovato, ma torna subito indietro a riprenderlo perché nella sua mente affiora una domanda, e se quelle regole sono vere? Provare non nuoce a nessuno, al massimo si farà una risata. Arrivato a casa, nel buio della sua camera, vede in televisione il sequestro di una scolaresca in una scuola, appena vede il volto trasmesso del delinquente scrive sul quaderno nome e cognome e aspetta. All’improvviso la cronista dichiara che il sequestratore è morto, senza apparente motivo, forse per un arresto cardiaco. Light scopre così che il Death Note è vero, nelle sue mani ora ha il potere di vita e morte sulle persone, ma non su tutte, Light non è un assassino indiscriminato, lui ora si sente come un Dio e vuole fare giustizia grazie a quel quaderno. Il giovane allora legge bene le regole nel quaderno e scopre che se la causa della morte non viene specificata, la persona morirà semplicemente di arresto cardiaco, altrimenti può descrivere la morte come vuole lui. Nessuno potrà mai scoprirlo, eccetto il proprietario originale del Death Note, uno Shinigami. Light scopre che non è solo nella sua stanza, c’è uno Shinigami di nome Ryuk, che volutamente ha fatto cadere dall’aldilà il suo quaderno perché si annoiava e voleva vedere cosa succedeva se un quaderno così potente cadesse nelle mani di un umano. Mai Ryuk avrebbe pensato di incontrare una persona così interessante e particolare come Light e così inizia una specie di collaborazione tra i due e Ryuk potrà divertirsi nel vedere Light nella sua opera di rifondare il mondo. Purtroppo per Light, i suoi omicidi sono tanti e l’Interpol inizia ad indagare su queste presunte morti tutte di arresto cardiaco a uomini loschi e conosciuti dalla polizia. Il caso viene affidato ad un ragazzo strano, una specie di alter ego buono di Light di nome L. L è molto introverso, ma anche a lui la mente corre all’impazzata, ogni sua mossa è ben calcolata e subito capisce che tutte le morti sono orchestrate da un unico regista, non sa come, ma è sicuro che solo una persona può fare una cosa del genere. L decide così di sfidare Light, apertamente in televisione, senza mai dire il suo vero nome e soprattutto senza far vedere il suo viso, perché L è convinto che l’ipotetico killer per uccidere deve sapere il nome e conoscere il viso della sua vittima. Inizia uno scontro fra titani, Light non si fermerà mai a niente, L nemmeno, ma altri libri usciranno, altri Shinigami, in un turbinio di morti e calcoli mentali incredibili…

Dopo un mese circa dall’ultima puntata vista su Man-ga, inserisco la recensione di questo bellissimo anime, a dir poco stupefacente, perché nonostante all’inizio ero un po’ scettico, ultimamente gli anime di grande successo non mi piacciono, mi sono dovuto ricredere puntata per puntata, fino all’epilogo finale. Le prime puntate, anche se interessanti, sono lente, quasi monotone, perché il protagonista effettivamente è un personaggio calmo, tranquillo, senza sbalzi di umore, ha sempre un self control quasi disarmante ed in tutto questo scrive nomi su nomi per uccidere i criminali, così da liberare il mondo dall’immondizia e diventare il dio del nuovo mondo. Per tutto l’anime si noterà come Light cambi di “pagina in pagina”, da giustiziere a Dio della morte, uno specie di Shinigami terreno. Anche se l’inizio è lento, nel corso della storia mille colpi di scena fanno capolino, creando una suspence che lascia incollati allo schermo. Ammetto che Death Note è l’anime che più mi ha elettrizzato negli ultimi anni.

L’unico neo? Forse uno ce l’ha ed è che non riuscirei più a rivederlo, perché una volta scoperto tutto, l’anime può diventare noioso e ovviamente scontato. Altri storie come “Evangelion”,  “Conan il ragazzo del futuro” o “Maison Ikkoku”  (generi diversi ma bellissimi) che definisco capolavori, sono anime che si possono rivedere continuamente, Death Note invece secondo me no.

In conclusione Death Note è un grande anime, mi domando chissà com’è il manga! Consigliatissimo!

TITOLO ORIGINALE: DESU NOTO; REGIA: TETSURO ARAKI; PUNTATE: 37 (COMPLETO); ANNO: 2006; GENERE: THRILLER, SHONEN.

VOTO: 8,5. Il webmaster manuenghel © 2011-2021

Revisione della recensione: 12-12-2021.