
KURENAI NO BUTA
Si può iniziare con il scrivere che Porco Rosso è film d’animazione senza eguali? Lo so che probabilmente si è stufi di sentir dire o di leggere una recensione su un film di Miyazaki-san senza trovare parole del tipo “straordinario”, “epico”, “memorabile” o “capolavoro”, ma è incredibile come il regista giapponese realizzi sempre opere uniche, toccanti e belle da guardare.
Porco rosso è datato 1992, quindi al momento della mia recensione sono passati ben vent’anni, e nonostante sia così vecchio è realizzato in maniera ottima grazie alla fluidità delle immagini, ai colori molto esaltati, alle ambientazioni che ricordano l’estate al mare e una storia avvincente e divertente.
La trama è scorrevole, per niente pesante o noiosa, ci si diverte e allo stesso tempo ci si commuove mentre Porco gareggia con il suo idrovolante sopra il Mar Adriatico.
La storia racconta di un maiale, chiamato Porco Rosso, che con il suo idrovolante combatte contro i pirati dell’aria, in pratica è una specie di cacciatore di taglie. Porco è costretto a nascondersi in un covo segreto perché il regime fascista in espansione in Italia lo vuole imprigionare, visto che lui rappresenta l’emblema della libertà. Un giorno mentre era diretto verso Milano per dare una aggiustatina all’aereo, Porco viene sfidato e attaccato da Curtis, un italo americano con la voglia di diventare un grande aviatore. Purtroppo per Porco non si mettono le cose per bene, sconfitto, è costretto a ricostruire da zero il suo idrovolante e ha alle calcagna l’aviazione fascista italiana. Sarà grazie a Fio, dell’impresa Piccolo, che l’aereo troverà nuova vita e potenza, così Porco potrà tornare sul Mar Mediterraneo, sfidare Curtis e rivedere una cara e dolce amica di sempre.
La natura di Porco non è data da sapersi, cioè stranamente è l’unico porco “umano” che esista, sembra che una maledizione lo abbia colpito, forse senza poter sperare di tornare ad essere umano, visto che da giovane Porco si chiamava Marco, un aviatore italiano bravissimo. Una sua frase che l’emblema del personaggio principale è “meglio essere un maiale che un fascista“, infatti il film è un inno alla libertà, tema molto presente in ogni lungometraggio del famoso regista giapponese. L’ambientazione di Porco Rosso è sulle coste adriatiche italiane, si sente molto il “caldo estivo” della nostra Italia, peccato che la spensieratezza di allora, il periodo del film è a cavallo tra la prima e seconda guerra mondiale, forse non ce né traccia nell’Italia di oggi.
In conclusione Porco Rosso mi è piaciuto veramente tanto, mi ha donato tanta nostalgia, non so perché, ma il cuore si è sciolto in un mare caldo di nostalgici ricordi. Posso dire con certezza che Porco Rosso si attesta al secondo posto nella mia classifica sui film di Miyazaki che ho visto, ovviamente al primo c’è “Conan il ragazzo del futuro” anche se è una serie animata e non un film.
TITOLO ORIGINALE: KURENAI NO BUTA; REGIA: HAYAO MIYAZAKI; DURATA: 94MINUTI; ANNO: 1992; GENERE: AZIONE.
VOTO: 9. Il webmaster manuenghel © 2012-2022
Revisione della recensione: 04-06-2022.
Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale.
La frase…
La frase…