L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio

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“Quando vieni tradito dagli unici amici che hai, quando all’improvviso le persone più care ti voltano le spalle senza una spiegazione, nel tuo cuore si spalanca un abisso dentro il quale è facile precipitare. Tazaki Tsukuru ha convissuto con il dolore di quell’abbandono per troppo tempo. Dopo sedici anni capisce che non può nascondersi per sempre, deve rintracciare gli amici della giovinezza e scoprire il motivo di quel gesto. Ma più di tutto deve scoprire chi è veramente Tazaki Tsukuru. Il nuovo romanzo di Murakami Haruki è una meditazione sulla natura della felicità, sull’amicizia e il desiderio. Sul prendere coscienza di una cosa: che iniziamo a vivere davvero soltanto quando iniziamo a morire un po’.” TRATTO DALLA QUARTA DI COPERTINA

Per chi non lo sapesse, leggere un libro per me è come sorseggiare una gustosa bevanda a piccoli sorsi, lentamente, con gli occhi socchiusi e la mente aperta. Normalmente impiego molto tempo a leggere uno scritto proprio perché voglio capire ogni singola parola, assaporare la storia, ma nel caso di “L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio” non è stato propriamente così. In meno di una settimana ho divorato l’ultimo lavoro di Murakami-san, rileggendo alcuni punti, affamato di verità su dove la vita stava portando il personaggio principale. Quando un libro è bello, non serve leggerlo con calma, la propria mente si apre avida di sapere, comprendi e gusti una storia che ti rapisce nel cuore e senza rendersene conto si finisce nel leggerlo in pochissimo tempo. Come ormai si è ben capito, questo libro mi è piaciuto tantissimo, dopo “Nel segno della pecora“, Murakami mi ha sorpreso ancora con la sua semplicità che per esempio in “1Q84” manca (questo è uno dei motivi del perché non riesco a leggere 1Q84). In più la storia ha un sapore così accattivante, una continua evoluzione della trama che non da la possibilità al lettore di prevedere cosa succederà nella pagina successiva. Le ultime pagine, nonostante il tema pricipale è ormai descritto e completato pienamente, le ho lette mentre facevo da mangiare, tra una girata di mestolo e l’altro perché ancora la storia aveva da “parlare”. Cose del genere non capitano con tutti i libri e sono stato veramente contento di poter finalmente finire un libro di Murakami dopo così tanto tempo (2 anni), visto che ancora la mia mente non si è aperta per affrontare “1Q84”.

TITOLO ORIGINALE: SHIKISAI O MOTANAI TAZAKI TSUKURU TO, KARE NO JUNREI NO TOSHI; SCRITTO DA: HARUKI MURAKAMI; EDITO DA: EINAUDI; ANNO: 2014

Pensare liberamente è un po’come uscire dai limiti del proprio corpo. Emanciparsi dalla gabbia circoscritta del Sé, affrancarsi da tutte le catene, e lasciar volare l’intelligenza senza condizionamenti. Concedere all’intelligenza una vita naturale. Questa è l’essenza della libertà, per quel che riguarda il pensiero.