Norvegian Wood

Norvegian Wood

NORUWEI NO MORI

Watanabe è un ragazzo un pò taciturno, ma schietto e sincero con il mondo intero. I suoi unici amici sono la coppia formata da Naoko e Kizuki, insieme sono felici e vivono la vita in modo spensierato, come ogni adolescente della loro età. Un giorno, senza un motivo apparente, Kizuki si toglie la vita catapultando Watanabe e Naoko in uno sconforto senza fine. I due ragazzi crescono e si allontanano l’uno dall’altro, come se non si fossero mai conosciuti. Un giorno, a diciannove anni Watanabe incontra per caso Naoko, le si avvicina, ma vede di fronte a se una ragazza taciturna, amante di poche parole e di grandi camminate. Senza dirsi molto Naoko invita Watanabe a farle compagnia ed iniziano a camminare per le strade di Tokyo, senza mai però far un minimo accenno alla morte di Kizuki. Mentre Tokyo è in fermento per il 68′ studentesco, i due ragazzi iniziano a frequentarsi, a conoscersi e ad evitare di toccare quella corda esistenziale che forse si è già spezzata con la morte del loro amico-compagno. Purtroppo però al suo ventesimo compleanno Naoko cade in una depressione e scappa da Tokyo rifugiandosi in un luogo per persone che hanno bisogno di staccarsi dal mondo opprimente che gli circonda. Watanabe così non trova la sua amata, ma riesce comunque a contattarla tramite lettere intense che i due si mandano per poi rincontrarsi di nuovo, nella speranza che i loro cuori smettano di piangere. Watanabe nel frattempo, tra una lettera ed un altra, continua la sua vita nella grande metropoli, tra avventure con il suo amico Nagasawa e le mille parole dette con la bella e forte Midori, in un crescendo di vita, con la consapevolezza che il tempo è inarrestabile come l’amore.

Norvegian Wood è un coraggioso film che cerca di trasportare su pellicola il libro cult di Murakami-san, Tokyo Blues – Norvegian Wood, il mio libro preferito in assoluto.

Come ne esce il film paragonandolo con il libro? Magnificamente.

Mai avrei pensato che si potesse riuscire a mettere così bene un libro poetico, dedicato alla vita e alla morte, in un film. Il regista vietnamita è stato sublime nel riuscire a inserire i tratti principali del libro, cercando di rendere il film comprensibile anche per chi non ha letto il libro. Il cast è fantastico, anche se all’inizio pensavo di no, e tutti gli attori sono riusciti a calarsi quasi perfettamente nel proprio ruolo, Ken’ichi Matsuyama con il suo sguardo è riuscito a trasportare un personaggio difficile e particolare, mentre Rinko Kikuchi, con il suo viso dolce, è riuscita a portare Naoko in ogni suo tratto. Ammetto che sono di parte, non ho mai letto un libro più bello di Tokyo Blues – Norvegian Wood, però ho cercato di essere il più imparziale possibile e devo dire che questo film è bellissimo e sognante. E’ vero però che ogni tanto stenta a decollare, ma la poesia che scaturisce dal film non fa notare alcuni momenti difficile forse da comprendere.

Bello, bello e bello. Un film da mettere nella propria videoteca personale. Adesso ho voglia di nuovo di leggere questo capolavoro. Consigliatissimo!

TITOLO ORIGINALE: NORUWEI NO MORI; REGIA: TRAN ANH HUNG; CAST: KEN’ICHI MATSUYAMA, RINKO KIKUCHI, KIKO MIZUHARA, KENGO KORA, TETSUJI TAMAYAMA; DURATA: 133minuti; ANNO: 2010; GENERE: DRAMMATICO.

VOTO: 9. Il webmaster manuenghel © 2012-2022

Revisione della recensione: 20-02-2022.

La frase…

Nulla può alleviare la sofferenza di perdere una persona amata.

Non ci sono verità, sincerità, forza e dolcezza che possano lenire un tale dolore.

L’unica cosa da fare è superare il dolore col dolore, cercando di trarne qualche insegnamento.

Anche se questo insegnamento non ci sarà di alcun aiuto quando il dolore ci colpirà di nuovo.