La forma della voce

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KOE NO KATACHI

Bellissimo, punto. Così voglio iniziare a scrivere sull’anime La Forma della Voce, visto e amato sin dal primo minuto. La cosa bella è che non avevo visto il trailer, che aiuta ad avere un incipit della storia, quindi quando ho deciso di guardarlo non sapevo per niente cosa avrei visto e forse proprio per questo La Forma della Voce mi è piaciuto così tanto. La storia parla di Shoya, un bambino delle elementari un po’ scapestrato. Un giorno arriva nella sua classe una bambina di nome Shoko che è sorda. All’inizio la classe aiuta Shoko ad ambientarsi, ma poi a causa della sordità inizia a isolarla e prenderla di mira con alcuni scherzi. Shoya non è da meno, pur capendo che Shoko ha difficoltà nell’esternarsi coi compagni, la prende di mira rompendogli ripetutamente gli apparecchi acustici e prendendola in giro. La madre di Shoko decide così di togliere da quella scuola sua figlia per i ripetuti atti di bullismo e Shoya viene punito come unico capro espiatorio. Il bambino così da carnefice diventa vittima, perché non solo viene isolato dai suoi compagni, ma perde le amicizie, il suo “status quo” di ribelle e persino diviene vittima di atti di bullismo a sua volta. Gli anni passano e Shoya, maturando, si isola dal mondo, non riesce più a guardare in faccia i compagni di classe e diviene così un ragazzo taciturno e introverso, completamente l’opposto di prima. Alle superiori Shoya cerca di suicidarsi, ma qualcosa lo ferma, e decide così di trovare Shoko e chiederle scusa di tutto il male che le ha procurato. Inizia così un processo di redenzione per il giovane protagonista che coinvolgerà altre persone, vecchi e nuovi amici e sopratutto Shoko, anch’essa ferita nel profondo.

Cos’altro dire? Già dalla trama si capisce che l’anime è di una grande profondità emozionale, si parla di bullismo, di redenzione, di amicizia e di disabilità senza un attimo di respiro. Con molta delicatezza La Forma della Voce, che è tratto dal manga di Yoshitoki Oima, cerca di trattare temi molto attuali che a volte si sottovalutano, ma che sono molto presenti nella quotidianità. La Forma della Voce sottolinea come atti del genere avvengano in uno strano clima di omertà, sopratutto rimarca molto come anziché prevenire, ci si mobilita soltanto a fatti avvenuti, con il conseguente lascito alle vittime di bullismo. Il film inoltre ribalta la situazione del protagonista che da bullo diventa una vittima delle sue azioni pregresse e delle azioni dei suoi vecchi compagni. L’unica a stargli vicino è proprio Shoko, ma lui non lo capisce se non anni dopo. La bellezza de La Forma della Voce sta proprio in questo, un uscire dalla propria ignoranza, comprendendo i propri gesti, e cercando di redimersi non facendo opere buone senza alcun fine, ma cercando il perdono non solo degli altri, ma anche di se stessi. Questo è quello che questo film mi ha lasciato, ancora guardando il trailer i si stringe forte il cuore. La realizzazione grafica è ottima, con un buon doppiaggio e la caratterizzazione dei personaggi è ai massimi livelli, penso che La Forma della Voce sia il film più bello che recentemente ho visto. Consigliatissimo.

TITOLO: KOE NO KATACHI; REGIA: NAOKO YAMADA; CAST: N.D.; DURATA: 130minuti; ANNO: 2016; GENERE: ANIMAZIONE, DRAMMATICO.

VOTO: 9. Il webmaster manuenghel © 2018

Anche io, per molto tempo, ho provato le stesse emozioni che hai provato tu, e adesso, per la prima volta, ho capito. Vorrei che tu mi dessi una mano a vivere.

La frase…