La collina dei papaveri

La collina dei papaveri

KORURIKO-ZAKA KARA

Ho sentito parlare molto di questo film ed io e Raphy ci siamo gustati la sua visione e devo scrivere che è veramente un bellissimo film. Goro Miyazaki, il regista, non mi aveva molto entusiasmato ne “I racconti di terramare”, ma questa volta mi ha fatto sognare e soprattutto sussultare il cuore. In tutto il film ho sentito una strana vena nostalgica, un piccolo ritratto di un vecchio Giappone, che forse a stento oggi giorno si può riconoscere. In più ho notato, ma forse è solo un’impressione, una strana atmosfera che mi ha fatto ricordare un grande scrittore del Sol Levante, il poetico Mishima-san. Premetto che ho letto solo un suo libro, “La voce delle onde”, ma nel vedere un Giappone pre-moderno, ho avvertito quasi la sua presenza. Infatti, come nel libro che ho letto, troviamo due protagonisti nel Giappone prima del boom economico, nel 1963.

Umi è una giovane ragazza che si occupa nelle faccende di casa della nonna, che con il tempo è diventata una piccola pensione. Ogni mattina prima di preparare la colazione a tutti innalza su un pennone delle bandiere marittime in ricordo del defunto padre scomparso durante la guerra di Corea. Umi frequenta la scuola di Yokohama insieme alla sorella più piccola e vive quotidianamente la sua vita in relativa calma. Un giorno viene coinvolta nelle faccende del Quartier Latin, una specie di congregazione degli studenti maschi che organizzano seminari, studi filosofici e politici in una fatiscente e antica casa a più piani in procinto di essere demolito. Tra gli studenti Umi conosce Shun, un ragazzo più grande di lei che la coinvolge nelle attività del Quartier Latin. Tra i due nasce una certa complicità, ma il destino riserverà a loro incredibili sorprese.

Questo film mi ha completamente rapito, intrigato e sorpreso. E’ piacevole guardarlo, i minuti scorrono tranquilli, i personaggi vengono appieno caratterizzati, ho notato una forte attenzione ai particolari, sembra proprio di stare a Yokohama insieme ai protagonisti. La storia parla molto del Giappone anni sessanta, è molto radicata nel pensiero e nei costumi sociali della nazione nipponica di quel periodo. Questo però non toglie che è uno dei film più belli che abbia mai visto quest’anno. Come al solito lo Studio Ghibli non sbaglia, regala sempre emozioni e poesia.

In conclusione, La Collina dei Papaveri è una gemma da vedere e amare, con le sue musiche che trasportano lo spettatore indietro nel tempo. Consigliatissimo!

TITOLO ORIGINALE: KORURIKO-ZAKA KARA; REGIA: GORO MIYAZAKI; DURATA: 87MINUTI; ANNO: 2012; GENERE: DRAMMATICO.

VOTO: 8,5. Il webmaster manuenghel © 2012-2022

Revisione della recensione: 30-10-2022.

Sono un guastafeste, Hans, un bastone tra le ruote.

La frase…