Kill la Kill

Kill la Kill

KILL LA KILL

Questo anime era da un po’ che volevo vederlo, guardando il trailer su Netflix mi ero molto incuriosito, un po’ per la grafica, a mio avviso originale, e un po’ per l’assurdità delle scene viste. E così dopo qualche tentennamento mi sono messo a guardare tutte le 24 puntate e non potevo fare una scelta così perfetta! Kill la Kill è un anime veramente assurdo e intrigante, con una trama che sorprende, regalando originalità e cliché come pochi anime sanno fare.

La storia ruota intorno a Ryuko Matoi, una ragazza agguerrita che un giorno arriva all’Istituto Scolastico Honnoji, comandato dalla temibile Satsuki Kiryuin, presentandosi a tutti gli studenti con la metà di una enorme spada forbice e intenzionata a scoprire l’assassino di suo padre. Ryuko è convinta che nell’omicidio del padre c’entri Satsuki e così la sfida, ma prima deve vedersela con il consiglio studentesco composto da 4 membri molto forti e che indossano delle ultra uniformi, particolari indumenti prodotti con le biofibre da guerra, che esaltano le attitudini di chi le indossa. Sconfitta, Ryuko scappa e si trova per caso nella vecchia casa di suo padre e lì trova una uniforme alla marinara che indossandola scopre che anche lei è una ultra uniforme, ma particolare, perché per attivarla l’uniforme si nutre del suo sangue e soprattutto è una uniforme molto più potente di quelle create da Satsuki. Ryuko così decide di affrontare l’intero Istituto, pronta a tutto per vendicare la morte del padre e lo fa con Senketsu, la sua nuova uniforme creata proprio dal padre.

La descrizione della trama ricapitola principalmente la prima puntata, poi tutto esplode in un turbinio di risate, combattimenti e assurdità che Kill la Kill regala. L’anime in pratica racchiude classici cliché degli anime da combattimento, come quello di urlare il nome del colpo che si sta facendo all’avversario, per intenderci, e ci sono colate di sangue in qualche combattimento da lasciare a bocca aperta. Questo però è solo un contorno di Kill la Kill, perché a parte questo e alla caratterizzazione di alcuni personaggi come i 4 membri del Comitato Studentesco, la storia diventa decisamente originale, con inaspettati colpi di scena da lasciare a bocca aperta, rimanendo spiazzati sull’evolversi di alcune situazioni. La grafica è ottima, anch’essa a mio avviso originale-assurda che si integrano bene nella storia e le musiche incalzano perfettamente nelle situazioni più “alte”. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, soprattutto per quella di Ryuko e Satsuki, un po’ meno per i 4 membri del Comitato Studentesco, perché sono stereotipati, classici visti e rivisti in altri anime, ma che nel contesto di Kill la Kill sono perfettamente inseriti. Il personaggio della migliore amica di Ryuko, Mako Mankanshoku, è il top dell’assurdità che, pur non essendo un personaggio chiave, è insostituibile nella storia, insieme alla famiglia di lei.

Concludo con affermare senza dubbio che Kill la Kill è un ottimo anime, che sorprende e fa ridere con un contorno assurdo che pochi anime hanno e sanno mixare per bene. Consigliatissimo!

TITOLO ORIGINALE: KILL LA KILL; REGIA: HIROYUKI IMAISHI; PUNTATE: 24 (COMPLETO); ANNO: 2013; GENERE: AZIONE, FANTASY.

VOTO: 8,5. Il webmaster manuenghel © 2021