Con mia sorpresa è uscito nelle sale italiane, solo per un giorno, il film in live action di qualche anno fa dedicato ad un anime di grandissimo successo, La Corazzata Spaziale Yamato. Chi è della mia generazione ricorda molto bene questo cartone animato, non può non ricordare della corazzata con un buco enorme davanti alla fusoliera che spara un laser micidiale contro i nemici di Gamilas e il grande viaggio di speranza per la salvezza dell’umanità nei remoti profondi dello spazio. Il film però si ispira al 50% della storia originale, poi il rimanente viene re-inventato di sana pianta, però in maniera originale. La storia parla di un pianeta terra diventato sterile a causa dei bombardamenti di una razza aliena chiamata Gamilas, che vogliono la distruzione del genere umano. I sopravvissuti terrestri si sono rifugiati nel sottosuolo, ma ormai per il pianeta non c’è speranza e quindi la razza umana è destinata all’estinzione. Un giorno Kodai, un ex capitano della flotta giapponese aerea, trova una capsula extraterrestre che viene subito presa dalle forze militari. Questa capsula contiene il messaggio di un altra civiltà extraterrestre e qui entra in gioco l’ultima astronave spaziale rimasta, la Corazzata Spaziale Yamato. Grazie ai “consigli” contenuti nella capsula re-inventano il concetto di astronave e la Yamato è pronta per partire verso lo spazio ignoto a trovare questi extraterrestri nella speranza che possano salvare il paineta non solo da Gamilas, ma dalle radiazioni che l’hanno resa sterile. Kodai decide di far parte dei soldati presenti sull’astronave e l’avventura incomincia…
Il film all’inizio è molto difficile da digerire, lo ammetto, perché il metodo di recitazione è tipicamente giapponese, con atteggiamenti decisamente marcati, un mix tra samurai in bianco e nero e manga. Poi però il film si scioglie, diventa sempre più enigmatico, sopratutto quando capisci che la trama inizia a scostare da quella originale e sembra anche che gli attori inizino ad essere a loro agio nel ruolo che ricalcano man mano che il film va avanti. Gli ultimi venti minuti sono senza fiato, qualche eccessiva coreografica morte, ma comunque vieni rapito fino ad un ottimo finale. Nel complesso il film è bello, gli effetti grafici sono ottimi, forse la pecca è che a dispetto dell’anime, dove i gamilani hanno fattezze umane, gli extraterrestri sono dei mostri con una coscienza in stile Borg (star trek the next generation n.d.r.), una mente collettiva non ben definita. Le astronavi aliene sono leggermente ridicole, mi aspettavo mega navi e non altrettanti mostri, quindi a me a fatto storcere il naso. La figura del Capitano è incredibile, sembra a volte che prenda in giro il suo personaggio, ma a livello visivo è identico all’anime.
Per concludere la Corazzata Spaziale Yamato è un discreto film da vedere per i nostalgici come me e per gustarsi un po’ di effetti digitali in stile manga.
TITOLO ORIGINALE: UCHU SENKAN YAMATO; REGIA: TAKASHI YAMAZAKI; CAST: TAKUYA KIMURA, MEISA KUROKI, TOSHIRO YANAGIBA, NAOTO TAKENATA; DURATA: 131 MINUTI; ANNO: 2010; GENERE: FANTASCIENZA.