Children of the Whales

Children of the Whales

KUJIRA NO KORA WA SAJO NI UTAU

Finalmente mi sono deciso di guardare questo interessante anime intitolato Children of the Whales grazie al servizio di streaming Netflix e dopo le dodici puntate posso affermare di essere soddisfatto e non di questo prodotto. Children of the Whales è basato sul manga di Abi Umeda, ma non copre per il momento tutto l’arco narrativo, infatti al momento della mia recensione esiste solo una prima stagione che si ferma forse proprio sul più bello. Comunque Children of the Whales racconta la storia di Chakuro, un ragazzo che ama scrivere quello che gli succede intorno. Il giovane vive sulla Balena di Fango, una specie di strana isola che solca un mare sconfinato di sabbia senza una meta. In questo luogo gli abitanti si dividono in due gruppi, i marchiati che hanno la capacità di usare il potere telecinetico chiamato Thymia, e i non marchiati che invece non hanno poteri. Oltre alla Thymia quello che differenzia i due gruppi è il fatto che i marchiati hanno una vita molto breve rispetto agli altri. La vita di Chakuro e degli abitanti della Balena di Fango è serena e felice, senza odio e violenze, ma un giorno vedono alla deriva un’altra isola di fango. Approdati trovano una ragazza di nome Lycos che proviene da un lontano impero. Chakuro è incuriosito dalla ragazza, visto che è il primo essere vivente che vede oltre agli abitanti della Balena di Fango, ma purtroppo quello è l’inizio dell’avventura del suo popolo. Chakuro scopre che Lycos fa parte di un esercito che sta cercando la Balena di Fango per uccidere tutti gli abitanti, definiti criminali. Tutto precipita, ma dietro a questo sconvolgimento esiste una realtà che va oltre ogni immaginazione e per Chakuro inizia il viaggio che cambierà la sua vita e quella degli abitanti della Balena di Fango per sempre.

Spero di aver trasmesso con la mia descrizione della trama quel senso di curiosità e fascino che il trailer mi aveva regalato. Le prime due puntate sono sconvolgenti, credetemi, valgono la visione dell’intera prima stagione. La storia ovviamente “esplode” in tanti piccoli particolari che ovviamente non ho potuto raccontarvi perché altrimenti rischierei di fare spoiler, ma credetemi sulla parola che Children of the Whales è un avventura avvincente e sopratutto molto curiosa. Ammetto però che l’anime mi ha spiazzato un po’, pensavo in qualcosa di più, mi ha lasciato un “sapore amaro in bocca“, non so se mi spiego. Quasi tutti i personaggi sono, da un mio punto di vista, stereotipati, sopratutto nella conclusione dell’anime e cioè nelle ultime tre puntate. A volte l’innocenza del popolo della Balena di Fango è assurda e fa venire “i nervi”, per il resto però il tutto regge abbastanza bene, ma non benissimo. La grafica è eccezionale, i personaggi rispecchiano molto la “loro etnia”, per esempio le espressioni di Chakuro, con i suoi occhi così dolci, rispecchiano molto l’anima degli abitanti della Balena. Le musiche sono piene di dolcezza, tutte da ascoltare.

A conclusione ammetto che mi aspettavo di più, ma allo stesso tempo mi ha convinto, peccato che l’anime finisce lasciando punti in sospeso. Vediamo se uscirà mai una seconda stagione.

TITOLO ORIGINALE: KUJIRA NO KORA WA SAJO NI UTAU; REGIA: KYOHEI ISHIGURO; PUNTATE: 12; ANNO: 2017; GENERE: ANIMAZIONE.

VOTO: 7,5. Il webmaster manuenghel © 2019