Rimosso dalla bilbioteca il manga Hadashi no Gen

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Questa notizia fa riflettere sul fatto che il manga in Giappone è considerato come un elemento di letteratura, a volte leggero, altre invece pieno di significati come i libri veri e propri. In Italia non è considerato in questo modo dal pubblico, ma per quelli come noi che amano leggere queste opere sanno che il fumetto è un opera letteraria vera e propria.

In un paese della prefettura di Osaka si sta attuando una proposta comunale per vietare la lettura del manga “”Hadashi no Gen”, opera molto famosa in tutto il mondo del 1974. La storia parla di Gen, un bambino sopravvissuto insieme alla sua famiglia alla bomba atomica di Hiroshima. La loro vita è fatta di stenti e disperazione dovuta alla mancanza di cibo e dalla cattiveria del governo giapponese che addita la famiglia di Gen a traditrice della patria perché il padre del ragazzo non accetta la versione governativa della realtà, ma è consapevole che la distruzione della sua città è dovuta ai poteri ricchi che mandano ragazzini adolescenti a fare i Kamikaze.

Questo manga è molto profondo, ma al suo interno vengono usate parole e temi che il comune di Izumisano non ritiene adatto ai bambini, espressioni discriminatorie che potrebbero influenzare la menti giovani.

Queste sono le iniziative che a livello politico non dovrebbero esistere, perché sinceramente è un atto di privazione della libertà, anche se il manga è molto duro questo non significa che fa male. Far crescere i propri figli in una “campana di vetro” secondo me li porta ad non essere in grado ad affrontare la realtà che ci circonda, una realtà difficile e severa che non risparmia nessuno.

A voi la parola, cosa ne pensate?

FONTE: THE ASAHI SHIMBUN