Il Giappone è la prima nazione che dichiara, apertamente e con misure rigide, guerra all’obesità. L’iniziativa intrapresa prevede di diminuire l’incidenza della popolazione in sovrappeso del 10% entro i prossimi quattro anni e del 25% entro i prossimi sette.
La legge varata da circa un mese impone ai cittadini dai 40 ai 74 anni di età a sottoporsi almeno ad una visita medica all’anno per misurare il grado di obesità. Per gli uomini il limite massimo del girovita è 85,09 centimetri contro i 90 per le donne. Chi venisse trovato con i valori oltre la soglia di legge dovrà tornare dal medico ogni tre mesi per verificare se il cittadino sta seguendo una dieta per diminuire il sovrappeso. Fin qui è già una misura molto restrittiva, ma non contenti i legislatori giapponesi hanno come soluzione finale per chi non perdesse peso una bella multa.
Lo scopo è non solo di abbassare la percentuale di obesità nella popolazione, ma anche di diminuire i casi di diabete e problemi vascolari che purtroppo inevitabilmente colpiscono le persone in sovrappeso.
L’iniziativa, secondo me, è lodevole, ma obbligare un cittadino a visite mediche in questa maniera, con persino una multa, mi sembra esagerato. Però se ci penso, nonostante tutte le campagne contro l’obesità, nessuna nazione è ancora riuscita a combattere l’obesità e di conseguenza l’incidenza di malattie attinenti al sovrappeso.
Mi viene subito da pensare se il legislatore giapponese abbia pensato a chi è obeso non per una dieta sregolata, ma per una patologia, ma evendo fiducia nel Giappone penso che ci abbiano pensato.
FONTE: NEWS REPUBLIC